RESIDENZA 2019 >
POLO DEL CENTRO: Teatro Comunale “Lucio Dalla” di Manfredonia
ARTISTA: Shebab Met Project (PREMIO SCENARIO PER USTICA nel 2017)
Shebbab Met Project è un gruppo eterogeneo di uagliun, vez, bischeri, gombodo, bòsyò, tineri, nato nell’agosto del 2016. Formatisi all’interno della compagnia Cantieri Meticci, sono accomunati dalla voglia di fare del teatro il loro mestiere. Sviluppano un metodo di drammaturgia e di regia collettivi. Fatta di griglie. Di parole chiave. Di esperimenti. La drammaturgia nasce dalle vite dei componenti. Organizzati in canzoni e in abbozzi di canzoni, in tentativi di canzoni. Perché è un modo semplice. Alla portata. La regia nasce dai mondi di danza. Delle improvvisazioni. Praticate nei contesti culturali di provenienza dei membri.
Shebbab Met Project partecipa al Premio Scenario 2017 con lo spettacolo “I Veryferici”, aggiudicandosi, a luglio dello stesso anno, il Premio Scenario per Ustica, con la seguente motivazione della giuria:
“Viene premiata la contagiosa vitalità di un gruppo che fa della propria presenza in situazioni di periferia urbana il cuore stesso dell’esposizione teatrale. Riuscendo a costruire un affresco di momenti scenici, veicolati dall’elemento musicale, di forte impatto emotivo e di straripante energia. Un teatro che vuole essere usato per “raccontarsi” e che aspira a raggiungere gli abitanti di quei mondi lontani dove la parola teatrale è del tutto sconosciuta.”
SPETTACOLO OGGETTO DELLA RESIDENZA: Shebbab Met Project (Titolo provvisorio)
La Residenza sarà per il gruppo occasione per avviare la ricerca per la loro seconda produzione. La vittoria di un premio importante col primo spettacolo è da un lato un elemento di stimolo, dall’altro rappresenta un marchio impegnativo. Diventa quindi preziosa l’occasione di un tempo concentrato in un luogo periferico rispetto alle direttrici culturali consolidate, che permetta agli artisti di recuperare un loro tempo di creazione e contaminazione con la comunità, con la quale si creeranno molteplici occasioni d’incontro. Oggetto del lavoro sarà la provvisorietà, termine che gli Shebab preferiscono a precarietà (che subito rimanda a una definizione economia e sociale dell’essere umano.
Provvisorio è chi si mette in viaggio, in pari misura di chi resta: questo sarà il punto di partenza di un lavoro di ricerca collettivo che si nutrirà del confronto con i cittadini (giovani e vecchi) di una città della provincia col maggiore tasso di emigrazione del Paese.