RESIDENZA 2019 >
POLO DEL CENTRO: Teatro TaTÀ di Taranto
ARTISTA: Andrea Bettaglio e Martina Ciavatta
Andrea Bettaglio attore, regista, scenografo. La sua formazione ha inizio nel 2000 con Massimiliano Cossati per poi proseguire con il maestro Cèsar Bie. Dal 2004 ad oggi ha approfondito il lavoro sull’attore con i maestri: Emma Dante, Luca Ronconi, Tapa Sudana, Teatro delle Albe, Teatro due mondi, Teatro De los Andes, Centro teatrale umbro, RitaPelusio. Nel 2002 studia l’utilizzo dei trampoli con il maestro Walter di Munzio e nel 2016 il lavoro sul canto con Filomena De Leo. Completa la sua formazione con l’apprendimento e l’esercizio di alcuni strumenti musicali: bombardino, trombone, tromba, chitarra, ukulele, armonica. Come attore lavora in molte produzioni dal 2003 a oggi, ricordiamo le principali: “Viva l’Italia”, Regia Cèsar Brie, Produzione Elfo Puccini; “Cabaret degli affamati – ultima portata” Produzione Circo Paniko; “Prima della bomba”, Regia Cèsar Brie, Produzione Teatro di Roma; “Tragicomic Heroes”, Regia Rita Pelusio, Produzioni Pem; come regista e drammaturgo “E’ un attimo” Produzione Magdaclan; come scenografo “La volontà” Regia Cèsar Brie. Martina Ciavatta dal 2000 a oggi è tecnico del suono presso la ditta Alterecho Srl di Rimini (Progettazione e allestimento audio-visuale per eventi teatrali, musicali e congressuali). Tecnico dello spettacolo (audio e luci) presso il Circo Paniko, circo contemporaneo con musicisti dal vivo. Tecnico del suono e responsabile attrezzeria per lo spettacolo laboratorio “Sogni” di Virgilio Sieni, produzione di Santarcangelo dei Teatri.
SPETTACOLO OGGETTO DELLA RESIDENZA: Promis Lend (Teatro Circo)
Siamo nel 2050, l’Italia è uscita dall’Europa. Questa ogni anno accoglie 2 extracomunitari selezionati attraverso il bando “Presto in Europa”. Due italiani, Antonietta dalla Puglia e Giampierferdinando dalla Lombardia sono i fortunati selezionati per il soggiorno nel Confino alle porte dell’Europa, per un periodo di osservazione a tempo indeterminato. Lì, i due italiani si ritroveranno ad affrontare una serie di prove per dimostrare la loro idoneità per rientrare in Europa. In questo limbo affioreranno personaggi grotteschi che accompagneranno i due viaggiatori nella loro attesa. In un tempo in cui l’Europa fortifica i propri confini con muri che diventano grandi imbuti di profughi nelle vesti di donne, uomini, giovani, vecchi e bambini in fuga, ci siamo immaginati di mettere degli italiani nei panni di chi scappa, per concedere un processo di immedesimazione che possa rendere lo spettacolo strumento di riflessione, e per concederci di trattare un tema così drammatico attraverso il gioco comico.