In residenza dal 14 al 21 presso il polo di Manfredonia e dal 24 al 31 ottobre presso il polo di Ruvo di Puglia
La compagnia Progetto Nichel è vincitrice del Bando di Produzione NdN 2024-25. La giuria dopo l’analisi delle proposte produttive e progettuali presentate e colloqui con tre compagnie finaliste, ha selezionato la proposta di Pino Carbone, riconoscendo le potenzialità del progetto nella creazione di uno spettacolo con una proposta originale nel rispetto del testo.
Il collettivo artistico inizia a ottobre 2024 un processo di creazione tramite la realizzazione di residenze volte alla produzione. Il debutto de La cara dei vecchi è previsto a gennaio 2025, per poi iniziare la sua circuitazione in teatri e festival di tutto il territorio nazionale.
L’idea di messa in scena si ispira a questa frase del testo: se trovassi il modo di scivolare lì dentro nello schermo… Stare dentro la cosa che subisco, piuttosto che starne fuori, come adesso stare dentro la programmazione, fingere di prendere io una decisione. Partendo dalla volontà di entrare nello schermo della protagonista siamo arrivati ad un’idea scenica che prevede la mescolanza e l’incontro tra due linguaggi, quello cinematografico e quello teatrale.
Una giovane donna guarda, agisce e subisce il film della sua vita.
Pensiamo che il linguaggio cinematografico sia capace di raccontare l’atmosfera descritta dall’autrice in ogni fastidioso e più intimo dettaglio. L’idea è di girare un film muto e proiettarlo all’interno dello spettacolo. Usando parti del testo drammaturgico come fosse una sceneggiatura:
INTERNO/CASA
Una stanza chiusa, senza finestre, priva di luce naturale. La carta da parati ingloba lo spazio e lo esclude.Due uomini anziani dormono. Uno di fronte all’altro. Alla mia destra: il colpo, l’accidente, l’attacco cerebrale. Alla mia sinistra: il morbo, l’afasia, la demenza senile. Al centro io.
In scena l’attrice agisce nello spazio ridotto che sta tra lo schermo e la prima fila. La donna si sente una spettatrice ma è la protagonista. Ha una missione, descrivere e intanto sonorizzare il film, con i pochi mezzi che possiede, una console, tre microfoni, i suoi dubbi, l’oggettistica e un forte senso di colpa e di frustrazione non privo di ironia. Non può fermare o interrompere o deviare il corso degli eventi, deve anzi portare avanti il film, costruire lo spettacolo scena per scena, seguendo il ritmo di ciò che vede. Ciò che racconta è al contempo agito e subito da lei. Questa la didascalia che vogliamo mettere concretamente in scena, ed è proprio sulla pratica di cura che si basa l’incontro tra l’idea registica e la drammaturgia. Sonorizzare il film vuol dire accudire i due anziani, far procedere praticamente la narrazione.
Il linguaggio scelto per il film trae la sua ispirazione estetica dall’opera Old People’s Home (2007) – Sun Yuan and Peng Yu [https://www.saatchigallery.com/artist/sun_yuan_peng_yu].
Tredici sculture iperrealiste di anziani seduti su sedie a rotelle dinamoelettriche. È forte ed evidente il senso di autorevolezza e di potere che emanano quelle figure, nonostante i loro corpi si deteriorino.
Sono loro. Sono sempre stati loro. Questi vecchi pieni di buonsenso e decoro, questi vecchi che lo sanno solo loro com’era il mondo prima di quel muco.
Abbiamo colto all’interno del testo un forte conflitto personale, ma anche generazionale e sociale, che vorremmo sottolineare. L’idea registica sintetizza e semplifica l’apparato scenico. Il film diventa in effetti scenografia e parte dell’illuminazione, in un allestimento composto quasi esclusivamente da elementi tecnici. In questo modo intendiamo rispettare i comuni principi di economicità e agilità nel trasporto e adattabilità anche a spazi non teatrali, e intanto conservare e restituire l’atmosfera di interno/casa descritta dall’autrice attraverso lo schermo.
Progetto Nichel un progetto di formazione, residenza e produzione sull’arte scenica, che ha sede operativa a Casal Velino, nel Parco Nazionale del Cilento dove ha intessuto una rete di collaborazioni artistiche, con imprese di produzione, associazioni culturali locali, Festival multidisciplinari tra i quali Balconica (Futani), Menevavo (Eremiti), Mojoca (Moio della Civitella), Rural Dimension (Bellosguardo).
ProgettoNichel ha all’attivo produzioni e coproduzioni con diversi teatri, festival e società di produzione, su tutto il territorio nazionale: tra questi “Ridire- Parole a fare male” in collaborazione con 99posse, e Campania Teatro Festival. “Dal dialogo al lieto fine”, “Cenerentola”, “Aperto-Chiuso” realizzato con Lunarte Festival (Ce) e Atacama (Av), ”La Guerra è Guerra”, “Giro-giro-tondo”, “Cuore di legno” e “Un canto di natale-processo al consumismo” coprodotto con Casa del Contemporaneo e Teatro Sannazaro. Tra le produzioni video e multimediali: “Immaginaria tournée”, “Misure Per lo spettacolo”, “Progetto Crash”.
Pino Carbone nasce a Napoli nel 1978. Inizia la sua attività teatrale all’età di 15 anni lavorando come attore con diversi registi e compagnie italiane e straniere. Si diploma in recitazione all’Accademia del Teatro Bellini di Napoli. Dal 2000, come regista, collabora con diversi teatri, festival e società di produzione, tra le quali Teatri Uniti, Campania Teatro Festival, Teatro Mercadante Stabile di Napoli, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Pubblico Campano, Casa del Contemporaneo, Festival Opera Tigre di Buenos Aires. Nel 2007-2008 dirige il progetto di Alta Formazione Interregionale, con Nuovo Teatro Nuovo, Teatro Koreja e Fondazione Pontedera Teatro. Vince il Premio Landieri con lo spettacolo “Il contratto” di E. De Filippo, e il Premio By-Pas all’interno del Festival CrashTest con lo spettacolo “Luci della città/Stefano Cucchi” di cui è autore. Collabora con WuMing e 99posse a diversi progetti teatrali e musicali. Lavora con le strutture carcerarie di Poggioreale e Secondigliano e con l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli, realizzando numerosi progetti, tra cui “Mangiatene tutti-dentro”, “Progetto Nessuno”, “Morale della favola”, in collaborazione con Il Carcere Possibile o.n.l.u.s. e il Teatro Stabile di Napoli. È tra i registi di “Arrevuoto” progetto di teatro e pedagogia di Marco Martinelli, Roberta Carlotto diretto da Maurizio Braucci, con cui collabora anche a progetti cinematografici. Nel 2024 realizza la sua opera prima cinematografica, prodotta da CinemaFiction e la partecipazione di RaiCinema, film attualmente in fase di postproduzione, in uscita nelle sale il prossimo anno. Nel 2019 è tra gli artisti invitati alla Biennale di Venezia Teatro, con una personale composta da “ProgettoDue” e “Assedio”.
Anna Carla Broegg si diploma nel 2016 all’Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Bellini di Napoli, sotto la direzione di Danio Manfredini. Nel 2017 debutta con DuePenelopeUlisse al Festival Opera Tigre di Buenos Aires. Collabora con diverse produzioni come Ente Teatro Cronaca, Teatro Nest, Teatro Bellini e Teatro Mercadante di Napoli. Nel 2019 è in scena con “Assunta Spina” al Teatro San Ferdinando di Napoli. Nello stesso anno è in scena con “Assedio” e “Progetto Due” di Pino Carbone alla Biennale di Venezia Teatro. Nel 2020 è in scena con “O Tuono ‘e Marzo” con la regia di Massimo Luconi prodotto dal Teatro Mercadante di Napoli-teatro nazionale. Nel 2022 gira “È solo il vento” di Enrico Iannaccone, cortometraggio grazie al quale vince il premio come Migliore attrice- Napoli Film Festival- Concorso Schermo Napoli corti 2023- e il premio come Migliore attrice campana- Accordi e Disaccordi XX edizione festival internazionale del cortometraggio. Dal 2016 è tra i soci fondatori di Progetto Nichel.