RESIDENZA > 2020
COMPAGNIA > Francesco Michele Laterza
POLO > Taranto
Il funestissimo anno del topo di metallo bianco
Parmigiane di melanzane che diventano metafore di teorie spirituali, anziane complottiste che urlano filippiche apocalittiche, confessioni disperate e telefoni che fanno le scintille. Uomini che diventano vegani, uomini che perdono il lavoro, uomini che il lavoro non lo hanno mai trovato. Donne innamorate al telefono con il call center dell’Inps, esperti di astrologia cinese (e pure indiana), fumatori incalliti preoccupati dal futuro e cuori solitari devastati dal presente.
A partire dal monologo vincitore del Premio Prove Generali di Solitudine “Nun se potremo più passà le canne”, provo a esplorare ed espandere i confini di un universo animato da personaggi grotteschi e discorsi surreali, parti di un mosaico, o forse un fumetto, che racconti il disagio di aver vissuto l’anno appena passato.
Francesco Michele Laterza, autore e performer.
Nella sua ricerca esplora la relazione tra corpo e processi di costruzione dell’identità attraverso la sperimentazione di diverse modalità performative. Il suo lavoro si compone di scrittura, performance, teatro, musica e movimento.
Dopo una laurea in economia per arti, cultura e comunicazione frequenta un corso di alta formazione per attori presso la Fondazione Pontedera. Qui incontra tra gli altri Danio Manfredini, Roberto Latini e Raffaella Giordano, con cui l’anno seguente intraprende il corso biennale di Nuove Scritture per la danza contemporanea. E’ membro fondatore di FamigliaFuchè, collettivo di ricerca artistica sul movimento.
Lavora come interprete per diversi artisti della scena contemporanea italiana tra cui DOM, Teatro Valdoca, Strasse, Inquanto teatro, Silvia Pasello, Luisa Pasello, Floor Robert e nel 2012 intraprende un percorso autoriale creando Tristissimofranz(2013); Acquafuocofuochissimo(2017) sostenuto da AnghiariDanceHub e vincitore del bando di produzione Assemblaggi Provvisori indetto da Tenuta dello Scompiglio; Esercizi sullo spazio(2015-2018) selezionato per il progetto E’ il corpo che decide, Furla Series#1 presso Museo del Novecento di Milano curato da Marcello Maloberti; Baby I’m dreamin’(2019) progetto site specific per il Cross Festival di Verbania; Concerto(2019) coproduzione Danae Festival e sostenuto da Intercettazioni, circuito residenze della Lombardia.
Lavora inoltre come operatore teatrale per il sociale ideando e guidando progetti di creazione per ragazzi, adulti e parkinsoniani.