FATIGUE
di Irene Russolillo
progetto Italia Armenia 2023
ORIGINI DEL PROGETTO
Nel novembre 2019, Irene Russolillo arriva per la prima volta in residenza creativa a Yerevan, grazie a una partnership tra il Festival Oriente Occidente di Rovereto e l’NCA Small Theatre. Qui, invita cantanti armene a condividere il proprio patrimonio culturale sotto forma di racconti e canti tradizionali e a fare esperienza di pratiche corporee, approfondite con i/le performer della compagnia di danza contemporanea inclusiva dell’NCA. Gli appunti di lavoro raccolti durante quella residenza confluiscono, sempre nel 2019, nel progetto scenico che si configura come la prima fase creativa di quello che poi è diventato lo spettacolo dal titolo dov’è più profondo. Quest’ultimo ha debuttato in Italia al Festival T*Danse di Aosta e al CROSS Festival di Verbania nella primavera 2022.
Il desiderio di tornare alle origini del processo creativo, insieme alla forza di un dialogo sempre rinnovato con la direzione artistica dell’ Henrik Igityan National Centre for Aesthetics, fa sì che Irene Russolillo torni a Yerevan nell’autunno del 2022, per presentare al pubblico di Yerevan dov’è più profondo e per condurre un workshop con danzatori e cantanti locali, al fine di porre le basi per una nuova creazione da sviluppare nel 2023.
APPUNTI PER UNA PRESENTAZIONE
” A partire dalle pratiche corporee e vocali che hanno condotto alla realizzazione dello spettacolo DOV’È PIÙ PROFONDO e in dialogo con le proposte che arriveranno dalle artiste e dagli artisti coinvolti, vorrei realizzare per un gruppo di performer armeni FATIGUE, una performance vocale e fisica corale sulla fatica dell’andare, all’interno del momento storico e politico presente (le immagini presenti in questo dossier si riferiscono ad alcune questioni fondamentali: la diaspora armena, qui guardata dal punto di vista della resignation syndrome che colpisce bambini e adolescenti; la rivoluzione di velluto, nella calligrafia dell’artista che è stato tra coloro che hanno guidato la protesta pacifica del 2018; la memoria del genocidio nella figura che più di tutte unisce il popolo armeno, quella del celebre compositore Padre Komitas). In questo percorso di creazione vorrei fare un affondo in una realtà culturale e geografica che affronta i fantasmi della Storia che non smettono di ripresentarsi, immersa nel conflitto tra la preservazione della propria identità e tradizioni, e la lotta per poter desiderare un futuro meno minaccioso. Questo conflitto ha qualcosa di universale e si ritrova in tante minoranze o marginalità culturali sparse per il mondo.
Il processo di scrittura coreorgafica comincerà da una ricerca musicale, già avviata nel 2019 e verterà sulla creazione di una composizione frutto dell’incontro tra le note di Komitas e del patrimonio locale tradizionale e popolare, insieme alle voci dei performer coinvolti, rielaborate dal producer e compositore con cui ho già lavorato in DOV’È PIÙ PROFONDO. Dal punto di vista prettamente fisico, trasmetterò ai danzatori, ognuno col suo corpo e con le sue specifiche abilità, una pratica corporea che esplora le forme possibili della fatica, già sviluppata su un corpo solo in DOV’È PIÙ PROFONDO.
Da artista pugliese, nel relazionarmi con persone provenienti da altre culture e geografia, è alle mie origini che torno. Queste rappresentano il luogo da cui guardare le cose. È per questo motivo che vorrei che una tappa del processo creativo avvenisse in Puglia, dove vorrei confrontarmi con professionisti del territorio e dove spero che potranno poi essere ospitati gli artisti armeni .” Irene Russolillo
PIANO DI LAVORO E PROBLEMATICHE
“Questo progetto è stato interrotto a causa della pandemia e reso ancora più complicato dalla situazione politica precaria che l’Armenia ha vissuto e vive a causa della guerra sul confine con l’Azerbaidjan. Ho il privilegio di poterci tornare e, in occasione della presentazione dello spettacolo, condurrò con i danzatori un workshop, per realizzare un video da mostrare a possibili produttori in vista della creazione del 2023. Grazie al sostegno dei partner fin’ora coinvolti, è possibile questo step a distanza di tre anni dal primo incontro. Spero di trovare in voi nuovi partner per poter portare avanti la produzione anche in Italia. A questo scopo, sarebbe molto prezioso che la residenza presso il TRAC si svolgesse prima della residenza a Yerevan, prevista nella settimana 14 – 21 novembre, per preparare al meglio il materiale di lavoro.” Irene Russolillo
- elaborazione musicale e coreografica dei materiali raccolti
ARTISTI ITALIANI COINVOLTI
Irene Russolillo – coreografa performer
Edoardo Sansonne – musicista producer
un consulente/assistente al progetto (in via di definizione)PARTNER DI PROGETTO ATTUALMENTE COINVOLTI (altri in via di definizione)
- Associazione Culturale VAN – produzione esecutiva amministrazione comunicazione
- Network Crossing the sea – supporto alla ricerca 2022 (accordi in definizione sul 2023) Fondazione ATER – sostegno per i viaggi 2022
- Henrik Igityan National Centre for Aesthetics – ente ospitante (accordi in definizione sul 2023)