In residenza dal 23 al 30 luglio 2024 presso il polo di Manfredonia | Auditorium Ungaretti 
e dal 31 luglio al 6 agosto presso il Polo di Lecce – Manifatture Knos


L’autrice e regista Johanna Louise Witt e l’attore e performer Fabio Zullino si incontrano a Melpignano, in provincia di Lecce nel 2022. Partecipano alla residenza artistica intitolata “DI PASSAGGIO – in viaggio tra subconscio e migrazione” in seno al progetto “Camminando tra Melpignano e Zurigo, storie di emigrazione in Svizzera”. Il gruppo è composto da attori italiani, svizzeri e tedeschi. Inizia in questo contesto il dialogo artistico fra Witt e Zullino. Entrambi cercano nella società, quei costrutti assurdi, che possono determinare modelli autorevoli della nostra comunità. Iniziano a immaginare il processo artistico che porterà alla costruzione de Il Custode
Durante la pandemia, quando gli incontri normali e quotidiani non erano più possibili Zullino inizia a esplorare proprio questi incontri che avevano improvvisamente perso la loro normalità. Nell’arco di due anni, realizza numerose interviste, raccogliendo le storie degli abitanti di Melpignano. Emergono conversazioni sui sogni, obiettivi e ricordi. Frequenti sono le domande quali “restare, partire, ritornare?”. Conversazioni sulle radici di una comunità, sulla convivenza. Tutte le storie sono legate ai luoghi, all’architettura del borgo e per quanto specifiche, sono comunque universali. 

L’interesse degli artisti non è di realizzare un lavoro documentaristico ma piuttosto quello di aprire uno spazio narrativo reale e allo stesso tempo immaginifico, che sia percepito come familiare, ma che serva da superficie di proiezione per nutrire la realtà ed estenderla con il gioco, il mito e la magia. 
Witt e Zullino iniziano a tradurre le loro domande in eventi performativi. Durante un primo periodo di lavoro nasce una performance della durata di 6 ore, 6 mesi in piazza – performance /pratica di ricerca artistica – che si sviluppa in Piazza San Giorgio a Melpignano (centro del borgo). Dal processo di ricerca si cristallizzano finalmente un personaggio, la sua storia e lo stile narrativo dell’opera. 

SINOSSI 

Fiò è un uomo di mezza età, è un uomo mediamente gentile, è Il Custode. Lo è sempre e da sempre. Non si finisce di essere custode a una certa ora. Fiò abita in un piccolo paese di una terra di mezzo, dove anche se dovesse cadere una piuma qualcuno se ne accorgerebbe, dove è altissima la probabilità di incontrare il tuo “nemico” per strada… Le giornate di Fiò seguono un ritmo infinito, sempre uguale e sempre leggermente diverso. Una monotonia cangiante, come guardare il mare. Un giorno, però, accade un incidente. Fiò è immobile sul pavimento, passano ore (o sono giorni?) in cui il tempo si disintegra, i frammenti di memoria e tutte le voci di tutte le storie che custodisce si uniscono per formare un quadro. Fiò è turbato, è alla ricerca di qualcosa, ha un’ossessione… Sente che sta accadendo qualcosa di indefinito che gli permette di vedere tutte le cose in modo più chiaro.

IL CUSTODE 
regia Johanna Louise Witt | con Fabio Zullino 
musiche Anna Katharina Bauer | luci e sonorizzazioni Vincenzo Dipierro 

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