RESIDENZA 2019
testi di Circolo Bergman
suono e musica di Marcello Gori
spazio di Sarah Chiarcos
regia di Paolo Giorgio
I gesti fondamentali da cui muove la ricerca di Circolo Bergman sono semplici e antichi.
Camminare. Guardare. Ascoltare.
Camminare è un esercizio che allena lo sguardo. Mentre si percorrono spazi urbani o
extraurbani i pensieri progressivamente si fanno più radi e ciò che vediamo intorno a noi si
stratifica nel nostro immaginario.
Quando si cammina negli stessi luoghi, quando si ripetono gli stessi percorsi, lo spazio si
modifica ad ogni passaggio. A volte ti appare nella sua concretezza, altre volte ti sembra
familiare. Per un momento ti sembra di vederne la storia come in filigrana, nella
trasparenza dell’aria, altre volte ti spinge nel futuro a immaginare quello che verrà.
Ci sono delle domande che ci interessano e ci mettiamo in viaggio per costruire una nostra
risposta.
Che cos’è una città?
Che cos’è uno spazio pubblico?
Che cos’è una comunità?
Esploriamo da stranieri luoghi che non conosciamo, per restituire il nostro sguardo alla
comunità che ci ospita. Costruiamo passo dopo passo una nostra personale cartografia.
La nostra residenza sarà in primo luogo questa esplorazione. Tracceremo dei percorsi
nelle vie e nelle strade di Manfredonia e li percorreremo più volte, prima lasciandoci
attraversare da ciò che vediamo, poi cercando di leggere più in profondità quello che si
muove sotto la superficie della città. Registreremo i suoi suoni, ne cattureremo le
immagini. Faremo ricerca sulla storia e sul presente della città. Ascolteremo le persone in
una serie di interviste per farci raccontare ciò che abbiamo visto con un altro sguardo, e
per scoprire quelle cose che non avremmo mai potuto vedere da soli.
Tutto questo materiale, le visioni, le suggestioni, le parole, lo lasceremo decantare, finché
non ci indicherà lui stesso il modo giusto per organizzarlo.
Nella seconda parte della residenza realizzeremo un percorso per gruppi di spettatori che
attraverseranno la città guidati da un sistema di cuffie wireless. Le persone cammineranno
con noi seguendo i nostri stessi percorsi, immersi in un mondo sonoro di parole, suoni,
musiche che amplificano la percezione di ciò che hanno intorno. Mentre il nostro sguardo
si sovrappone a quello dei nostri ospiti, gli spazi conosciuti prendono via via un’altra forma,
si arricchiscono di un universo narrativo ed emozionale.
Le strade, le piazze, i portoni, acquistano una propria voce. È un incontro fra diverse
visioni, diversi ricordi, diverse opinioni, diverse generazioni.
Può essere che una comunità, seppure temporanea, sia proprio questo incontro.
CIRCOLO BERGMAN
È composto da: Paolo Giorgio, regista e drammaturgo, Sarah Chiarcos, drammaturga e responsabile degli allestimenti, Marcello Gori, musicista, drammaturgo, responsabile del suono. È un collettivo che si muove fra la creazione di un repertorio di drammaturgia contemporanea e la sperimentazione in area performativa, declinando nuovi formati di scrittura attraverso diversi media, con un particolare interesse per progetti site-specific. La modalità di lavoro parte da una progettazione orizzontale condivisa fra artisti e professionisti coinvolti in ciascun progetto, per arrivare in un secondo tempo a una definizione dei compiti e delle responsabilità operative. Agisce in diversi territori, partendo dallo spettacolo dal vivo per abbracciare percorsi curatoriali, espositivi o editoriali. A seconda della natura specifica di ogni progetto, il collettivo si apre alla collaborazione con altri professionisti (videomaker, curatori, artisti, critici, attori, performer, danzatori). Data la sua struttura mobile è in grado di gestire al suo interno tutte le fasi della produzione: progettazione, scrittura, realizzazione, prove, allestimento, comunicazione. Negli ultimi anni il collettivo ha sviluppato una particolare modalità di intervento site-specific realizzando percorsi urbani o in spazi di particolare importanza per le comunità di riferimento. Gruppi di spettatori dotati di cuffie wireless camminano e si immergono in una drammaturgia sonora che ridisegna i luoghi rinnovando il rapporto emotivo con ciò che si credeva di conoscere.
Circolo Bergman ha realizzato gli spettacoli:
- Le affinità elettive (testi Sarah Chiarcos, regia Paolo Giorgio, Teatro Libero, 2014).
- Werther, o dell’assoluto (Teatro i, 2014)
- Lolita, non ora non qui (testi Marcello Gori, regia Paolo Giorgio, Teatro Libero, 2015).
- La cosa peggiore che possa capitare a un cane (esperimento di scrittura collettiva di Sarah Chiarcos, Festival Mixitè, 2015).
- Fondamenta (Teatro Ringhiera, 2015).
- Calcografia (produzione Circolo Bergman- Teatro i, 2016).
- Odio Ezra Pound (di Paolo Giorgio, Spazio Tertulliano, 2016).
- Macinante (produzione Circolo Bergman-Casa degli Alfieri, commissione Pergine Festival
2016). - Essere Ofelia | Essere Amleto (di Paolo Giorgio, Spazio Tertulliano, 2017).
- Via San Pietro 4 (produzione Circolo Bergman-Casa degli Alfieri, commissione Pergine
Festival 2017). - Bilderatlas (produzione Circolo Bergman, ZONA K, 2018)
- STANZE (produzione Circolo Bergman-Casa degli Alfieri, commissione Pergine Festival
2018). - Dècade, Città Possibili (spettacolo urbano per il decennale del terremoto di L’Aquila,
produzione Arti e Spettacolo, 2019).